Incipit
La Sorgente. Così era chiamato quel luogo maledetto. Un vortice dal quale l’essenza sgorgava fluente nel Mondo.
La Regola era stata da sempre rispettata, e nessuno aveva mai oltrepassato la Zona Viola, un’area che era stata modificata appositamente in modo che ogni cosa fosse permeata dal colore viola proprio per indicarne la pericolosità. Nessuno avrebbe mai dovuto oltrepassare quel confine valicabile, ma questo a Incubus non interessava: aveva sufficientemente fiducia in sé.
Incubus varcò la soglia intangibile e subito strizzò le palpebre appena il colore viola penetrò con violenza nei suoi occhi. All’interno di quella zona tutti i suoi sensi sembravano offuscati, ma continuò ad avanzare verso la Sorgente e, a poco a poco, iniziò a sentire uno strano profumo dolciastro.
Incubus continuì ad avanzare lentamente con gli occhi sbarrati e fissi sulla sorgente, come persi nel mare di sensazioni viola ed estasiati dall’elevatissima concentrazione di essenza; e fu allora che si chiese se fosse in grado di controllare le proprie emozioni e desideri – un minuscolo attimo di esitazione, “fatale” per sé e per il Mondo-.
Per la prima volta nella sua vita Incubus percepì una strana sensazione alla bocca dello stomaco, – desiderio di cambiamento- e si accorse che involontariamente aveva generato un qualcosa.
Si fermò – rimase in ascolto di un silenzio ormai spezzato – e si decise a girarsi di scatto: quella sensazione, sempre più pressante, aumentò quando vide che a terra stava prendendo forma un essere oscuro che aveva vagamente la sua forma ma orrendamente deformata e vagamente assomigliante ad un insetto strisciante.
Istantaneamente intuì che la sua paura si era manifestata autonomamente per mezzo dell’essenza stessa ed aveva creato un essere che altro non era se non un’evoluzione e completamento della sua anima o forse era una parte di sè che si era staccata autonomamente. Lo fissò un attimo, e desiderò fondersi con quell’essere per compiere uno step evolutivo: diventare superiore.
All’improvviso capì tutto: la zona viola, la regola, … tutto quanto era stato posto per aspettare il momento in cui ci sarebbe stato il primo passo verso l’evoluzione della specie- e quel momento era giunto.
Al contempo stesso iniziò a provarne timore reverenziale e paura verso quella creatura e man mano capì che la sua paura incarnata si stava trasformando in terrore allo stato puro…si accovacciò a terra desiderando che il viola fosse più scuro per celargli quella vista – l’essenza lo accontento’.
L’essere avanzò strisciando verso la sua preda, conscio del suo potere e del suo nuovo vigore. Incubus, carico di terrore attese – e l’essere lo fece suo, facendogli compiere il balzo evolutivo Incipit: l’inizio di tutto.
Incubs nella sua nuova forma densa di potere e di percezione uscì dalla zona viola e si diresse verso gli altri Primogeni ancora ignari… era giunto il momento dell’evoluzione: per tutti.
Messaggio per la sopravvivenza.
Michael si avvicinò a quello strano oggetto appeso ad un bastone che chissà come era stato conficcato nel terreno. Di fianco c’era suo padre seduto sulla sua sedia, con quel suo tipico sguardo severo del padre padrone ma con una strana punta di strafottenza che non gli era mai appartenuta.
Michael guardò suo padre che stava li a fissarlo, senza parlare, e poi volse lo sguardo sull’oggetto che aveva attirato la sua attenzione. Un cerchio rosso con una rete di spago fine che intesseva una sorta di ragnatela simmetrica al centro, e piccole perline argentate nei nodi emozionali di quella mistica tela; tre piume irregolari agitate dal vento incorniciavano un acchiappasogni, dall’aspetto antico che pareva che fosse lì ad aspettare da secoli la venuta di Michael.
L’uomo, allungò la mano di scatto e si trovò con il talismano stretto nel pugno e sentì dentro di sè calore e conforto, ma anche un brivido gelido, venuto da chissà dove, percorrergli il midollo spinale e le viscere.
Michael rimase a contemplare l’oggetto quasi nella speranza che succedesse qualcosa, ma non avvenne nulla.
Suo Padre non era più li di fianco a lui, ma lui neanche se ne accorse… La sedia invece era sempre al solito posto. Quella sedia dove suo Padre era solito accomodarsi dopo aver mangiato cena, stanco dalla giornata di lavoro, e dove Michael da piccolo si arrampicava per sentirsi grande. Proprio sulla sedia stava un libercolo… consunto dal tempo e quasi consumato dall’utilizzo.
Michael si avvicinò e si trovò con il libro in mano: il titolo era alquanto bizzarro… “Dreamwalkers”… Ebbe per un istante quasi la certezza di non essere solo , così come ebbe la sensazione che se avesse aperto il libro la sua vita sarebbe irrimediabilmente cambiata.. esitò quell’attimo di troppo, ma alla fine cedette.
Si – stai sognando.
Mantieniti calmo o rischierai di risvegliarti.
Michael sollevò lo sguardo, scrutando l’orizzonte intorno a sè… era a casa sua, tutto era a posto, ma chi aveva messo quel libro lì.. e perchè?
Se ti è stato recapitato questo scritto significa che sei stato scelto dalla Cerchia per conoscere la verità. Ti consiglio quindi di sederti con calma e pazienza, di leggere con attenzione e di ricordare il piu’ possibile, in quanto ogni informazione presente in queste righe potrebbe esserti di vitale importanza in futuro.
Riguardo invece le cose sconvolgenti che apprenderai, non temere: sarai contattato sicuramente a breve (o forse lo hanno già fatto) da una squadra della Cerchia che faranno di te un Dreamwalker, un combattente.
Dato che il futuro del Mondo dipende ora anche da te, direi di non perdere tempo: ora puoi leggere il Vero..
Sono conscio del fatto che nella tua testa ora stanno balenando pensieri come infiniti arcobaleni che si rincorrono e si scontrano per giungere a capir qualcosa… ti chiedo solo di avere pazienza, e tutto sarà piu’ chiaro.
Prima dell’Incipit il Mondo era perfetto. Attraverso un’immensa voragine detta “La Sorgente” sul mondo fluiva l’Essenza: una sostanza intangibile, ma percepibile, e in grado di reagire con le emozioni ed i desideri. I Primogeni, gli abitanti di quel mondo, vivevano nella piu’ assoluta pace e non vi erano conflitti. Essi infatti avevano imparato a concentrarsi sui propri desideri e a modificare l’ambiente circostante semplicemente sfruttando l’essenza e desiderando: il Morphing, la capacità innata di modificare il mondo catalizzando i desideri attraverso l’essenza.
Tu abitavi quel mondo, come me e come tutti noi, ed il tuo aspetto era decisamente diverso da come usualmente ti vedi allo specchio.
Noi tutti un tempo eravamo primogeni, ed ogni nostro desiderio veniva esaudito, ogni oggetto era a nostra portata di mano, se si voleva essere in un luogo, bastava concentrarsi e crearlo, o se il luogo esisteva già, con un battito di ciglia lo si raggiungeva.
I Primogeni vivevano quindi creando il proprio mondo e modificandolo a piacimento sfruttando l’Essenza per soddisfare i propri bisogni ed esigenze, e non vi erano né paure né sofferenze.
A guardia di questo vivere paradisiaco vi era “La Regola”.
Un’unica Regola imposta da secoli: -Nessuno entra nella Zona Viola.-
Questa infatti era una zona che era stata volutamente modificata fin dal principio dei tempi in modo che fosse permeata di un nauseabondo viola dolciastro, in modo da delimitare l’area in prossimità della Sorgente, il luogo dal quale fluisce copiosamente l’Essenza.
Per secoli si era vissuto in questo splendore fino a quando un primogeno di nome Incubus non decise di varcare quella soglia. Dapprima non successe niente di particolare, ma poi, giunto in prossimità della Sorgente, l’Essenza reagì manifestandosi spontaneamente e si incarno’ in un essere.
Incubus venne fagocitato da quell’essere che si fuse con lui generando una nuova specie dai poteri mirabolanti.
Non pago del suo nuovo potere Incubus torno dai suoi vecchi amici per portare un messaggio di cambiamento: La possibilità di evolvere verso una nuova specie.
Alcuni Primogeni lo seguirono e diventatono come lui – Incubi-, la maggior parte rifiutarono, e così Incubus adirato si ritirò nella zona viola ed iniziò a creare nuovi Incubi, suoi schiavi, direttamente usando l’essenza, che avessero il solo scopo di cacciare i Primogeni e di portarli nella zona viola per la metamorfosi.
I Primogeni si trovarono quindi totalmente impreparati a dover combattere una guerra con Incubus e le sue schiere di incubi. Ma a questo scopo erano – eravamo- del tutto impreparati. Nessun primogeno infatti aveva l’attitudine a combattere, né sapeva come affrontare la paura, l’angoscia o la sofferenza e questo non fece altro che generare altre creature ancora – un’altra tipologia di incubi- generati dalle paure stesse e dalle angosce dei Primogeni.
In breve tempo gli Incubi iniziarono a prendere il sopravvento nel mondo e i primogeni rimanenti cercarono di reagire in modi diversi:
Alcuni trasformarono il proprio fisico e le propria anima in un aberrazione tale da poter combattere fisicamente gli incubi stessi, trasformandosi in mostruosità da combattimento, ma tralasciando il fatto che le lo paure e angosce avrebbeo comunque continuato a generare incubi…
Altri si riunirono e crearono un super essere, un dio, un entità superiore di luce, che potesse difenderli e contrastare direttamente Incubus…
Altri invece, la maggior parte di noi –Primogeni- si radunarono in una valle creata appositamente affinché ciascuno potesse udire -Il luogo che ora chiamiamo “La Piazza” – decisero di fuggire in un nuovo mondo creato ad hoc. Una sorta di palestra in cui evolversi e prepararsi per la grande guerra finale.
Noi siamo quindi attualmente l’involuzione di quei Primogeni esuli del loro potere nel Mondo degli Umani. A difesa dagli Incubi creammo il Confine: un orizzonte praticamente invalicabile per gli Incubi, che non possono oltrepassarlo se non con enormi sforzi e sacrifici. Per fare cio’ pero’ dovemmo volontariamente rinunciare alla nostra innata capacità di morphing, ma ci lasciammo aperta una porta, un valico per poter eventualmente tornare indietro quando le condizioni fossero state migliori. Questo varco è il Mondo dei Sogni, che funge da tramite tra il Mondo degli Umani ed il vecchio Mondo dei Primogeni, attraverso il Confine.
Il mondo Umano è stato creato appositamente con lo scopo di imparare ad affrontare e superare le proprie paure. Un mondo imperfetto, pieno di paure, oscurità, sotterfugi, guerre, crudeltà; un mondo dove la competizione è ovunque, dove per sopravvivere bisogna lottare e con poche cose a disposizione…. Vedilo come una palestra, un addestramento, il mondo dei sogni è il varco di ritorno e la palestra per continuare ad affinare la nostra capacità di manipolare l’essenza.
Alla fine dei tempi ci sarà la Guerra Finale, ed ora è tempo di prepararsi.
La nostra anima continuerà a reincarnarsi nel mondo umano finchè non imparerà a superare le proprie paure: solo allora sari pronto ed aspetterai la guerra finale nel Mondo dei Sogni.
Ti sei mai chiesto perché abbiamo certe fobie ataviche per gli insetti, i ragni e i serpenti? Questa è la forma atavica degli incubi.
Michael sentì una strana sensazione… era come se ora fosse cosciente di essere in un sogno. Un sogno vivido, lucido.. e qualcuno, o qualcosa toccò la sua spalla destra.
Si girò di scatto con il terrore di vedere una creatura assetata della sua anima pronta a divorarlo in un solo boccone, ma non vide nessuno.
Lentamente però sentì un solletico sinistro e raccapricciante salire lentamente dalla sua spalla per arrampicarsi sul suo collo.
Rimase fermo per un istante lungo un secolo e poi trovò il coraggio di girare lo sguardo.
Un ragno, affusolato e sinistro, nero striato di giallo e peloso, con una croce grigia ricavata al al centro del dorso, stava avanzando verso la sua orecchia destra; le zampe sottilissime e ricurve strisciavano sulla pelle, quasi arpionandola delicatamente, ma senza infliggere la sofferenza di alcun morso.. quasi a voler torturare ancora di più con l’attesa la fobia di Michael con quella danza macabra.
Michael rimase bloccato. Tutto il suo essere voleva urlare, ma dalla sua bocca non usciva suono; le sue gambe avrebbero voluto scappare, ma i suoi piedi obbedivano solo al comando della Paura; il suo cuore avrebbe voluto smettere di piangere, ma non ne trovò il coraggio.
La realtà iniziò a tremolare, quasi a disgregarsi a tratti…
All’improvviso Michael udì un fruscio e vide con la coda dell’occhio, un piccolo pettirosso piombare sul ragno e divorarlo con voracità.
L’uccellino continuò il suo volo fino a rifugiarsi al sicuro in una gabbia dorata posta vicino alla sedia ed il padre di Michael afferrò la gabbia con le mani ruvide e sogghignò quasi con commiserazione.
Ci volle qualche minuto prima che Michael si calmasse, e benché continuasse ad avere la sensazione di avere ragni addosso, riprese in mano il Libercolo e riprese a leggere.
Quanti sono a conoscenza dei fatti?
Non in molti, ma sicuramente più di quanti non immagini, anche se purtroppo molti varcano la soglia del sogno lucidamente solo per scopi personali, ma un giorno verrà la chiamata e chi non sarà pronto, perirà.
Noi che siamo a conoscenza di tutto questo e che riusciamo a camminare coscienti in queste lande siamo i Dreamwalkers: L’unica speranza dei mondi – forse –
Michael sentì una voce alle sue spalle, anche se alle sue spalle non c’era nessuno. Una voce gentile e ferma
– Ora leggi pure con calma quanto scritto nel libro… è solo un’introduzione a quanto andrai ad apprendere.
Imparerai a fare cose mirabolanti, a plasmare l’essenza con il tuo Morphing, ad Orientarti nel mondo dei sogni e a passare da una bolla di sogno ad un’altra, ad usare proficuamente il tuo subconscio e la tua empatia onirica e a tenere a bada le tue paure più recondite e la tua angoscia interiore.
Tu sei un combattente e lo sarai sempre di più! Addestrato nello stanare e combattere gli incubi fino alla vittoria finale.
La Cerchia ti ha scelto e sarai temuto e rispettato dagli altri sognatori lucidi.
Hai tutto il tempo che vuoi per proseguire nella tua lettura, ed anche se non te ne sei accorto, siamo passati dal tuo sogno al mio, ed io lo terrò integrò e sicuro finchè sarà necessario.
Leggi con tranquillità ed attenzione …ed al tuo risveglio ricorderai ogni singolo momento di questo sogno: mi assicurerò io che questo accada. –
Michael riflettè per un attimo, e si sentì dannato… Ma non aveva scampo.